VOCI PER PENSARE

Incontri su storia, politica e narrazione

Raccontare la storia senza aver l’aria di fare una lezione di storia: questa la piccola grande ambizione di Paolo Colombo e Chiara Continisio. Entrambi docenti all’Università cattolica, e dunque avvezzi ai metodi della ricerca storica e alle modalità classiche della scrittura e della comunicazione scientifica, Colombo e Continisio sono anche convinti che per intercettare l’attenzione di un pubblico più vasto su tematiche storiche e superare il vecchio pregiudizio che la storia fatta dagli storici sia noiosa siano necessari piani comunicativi accattivanti, al tempo stesso di grande semplificazione e di forte impatto emotivo. A questo scopo (trasmettere sapere attraverso le emozioni e rendere attraente ciò che può essere difficile e distante), sperimentano e utilizzano linguaggi nuovi per narrare la storia, incrociando immagini, musica, drammaturgia, e fonti alternative. Il risultato sono “lezioni-spettacolo”, che raccontano una storia di qualità, fondata su ricerche di prima mano, ma che anche coinvolgono e divertono gli spettatori.

 

Venerdì 23 marzo, ore 17 presso la Sagrestia del Bramante di Santa Maria delle Grazie (ingresso da via Caradosso 1, Milano), Paolo Colombo presenta «NOI NU SUNTEM BUNI DE IMPROVIZAŢIE». Per una storia politica della Romania. Che cos’è la politica? Lo suggerisce la incredibile storia del popolo rumeno, destinato – da Dracula in giù – a convivere con i ‘mostri’ che abitano il lato oscuro della politica stessa. Per transitare dall’avvento del comunismo al crollo del regime di Ceausescu, servono racconto, immagini e musiche.

Con la collaborazione di Luca Falciola

 

Mercoledì 4 aprile, ore 18 presso la Sala Santa Caterina di Santa Maria delle Grazie (ingresso da via Caradosso 1, Milano), Marco Filatori (regista teatrale) e Giulia Bacchetta (attrice) presentano Ogni giorno ogni momento. 20 maggio 1999: le BR uccidono Massimo D’Antona. Materiali per un testo teatrale dal libro di Olga D’Antona e Sergio Zavoli, ridotti in funzione di una lettura pubblica. Il racconto della vita dei sogni e dell’amore tra Olga e Massimo si alterna a quello dell’omicidio: la corsa in ospedale, il tragico rituale del riconoscimento, i primi amici accorsi. E i terribili giorni venuti immediatamente dopo, con un vuoto impossibile da colmare.

 

Mercoledì 2 maggio, ore 17.30 presso il Chiostro del Priore di Santa Maria delle Grazie (ingresso da via Caradosso 1, Milano) Paolo Colombo propone un esperimento di Reading: “Facciamo che…”.

Finzione, immaginazione, fantasia tra comicità e alta politica.

Bere un tea all’interno di un piccolo, delizioso spazio della Basilica, e intanto raccontare la eccezionalità di un romanzo (La compagnia dei Celestini) e di un autore (Stefano Benni), effettuando un percorso tra molti libri capace di condurre dal mondo delle invenzioni infantili alle carenze della politica di oggi.

Martedì 22 maggio, ore 20.30 presso il Chiostro del Bramante di Santa Maria delle Grazie (ingresso da via Caradosso 1, Milano), Paolo Colombo e Chiara Continisio presentano La clandestinità e la prigionia: le lettere di Aldo Moro dal ‘carcere del popolo’. Le lettere scritte da Aldo Moro durante il periodo del rapimento lette nell’anniversario della sua morte per raccontare, in questo caso, non tanto la politica, quanto la durissima esperienza di un uomo messo di fronte alla propria morte. Ad amplificare l’eco di questo vero e proprio “monumento morale” (troppo spesso dimenticato), si affianca il racconto della vita di uno dei brigatisti carcerieri del presidente della DC.

 

Mercoledì 13 giugno, ore 21 presso il Chiostro del Cenacolo di Santa Maria delle Grazie (ingresso da via Caradosso 1, Milano), Paolo Colombo e Gioachino Lanotte presentano  Quella strana gioia di vivere. Felicità, storia e canzoni nell’Italia della Ricostruzione Si può ricostruire la storia di un sentimento? Proviamo a raccontare la felicità, o, meglio, qualcosa che sta nei dintorni della felicità. Un sentimento raro: e infatti, se si va a cercarlo da qualche parte, nella storia (come nella vita comune), si fa enormemente fatica trovarlo. Perché quando si racconta la Storia con la S maiuscola al 99% si racconta di drammi, di catastrofi, di conflitti, di sofferenze. Con l’aiuto di canzoni eseguite dal vivo (da Elvis Presley a Fred Buscaglione, da Ivano Fossati a Paolo Conte…) si raccontano quelle piccole storie personali (ragionieri, ballerini, emigranti, orfani di guerra…) indispensabili a tessere la trama della grande Storia, seguendo un percorso attraverso un’Italia in cui (tra vecchie miserie e nuove automobili, vecchie romanze e nuovo swing, vecchie abitudini alimentari e nuovi look) donne e uomini vogliono lasciarsi alle spalle i dolori di un tempo tremendo e si affannano a coltivare con enorme impegno e dedizione un sentimento delicatissimo e impagabile: la felicità.