HOMO HOMINI LUPUS

Storie di storia contemporanea

Homo homini lupus è il titolo scelto per il terzo ciclo di incontri dedicato a Storia e Narrazione che si svolgerà, a partire da fabbraio, presso la Basilica di Santa Maria delle Grazie. La storia del mondo - diceva Henry Miller - è la storia di pochi privilegiati;  Paolo Colombo e Chiara Continisio, insieme ai loro ospiti, proveranno invece a raccontare la storia dal punto di vista di chi l'ha subita e ne è vittima ancora oggi.

Lunedì 16 febbraio, ore 17 presso la Sagrestia del Bramante di Santa Maria delle Grazie (ingresso da via Caradosso 1, Milano), Mario Perrotta presenta Italiani cìncali! L’emigrazione degli italiani nell’Europa del dopoguerra.Nell’Italia che con grandi speranze si avvia alla ripresa economica, si intrecciano storie di felicità e successo, ma anche di fatica, dolore e di morte. Fra queste, le vicende dei molti emigranti che lasciarono il proprio paese per la Svizzera, il Belgio o la Germania, in cerca di una possibilità per se stessi e le loro famiglie. Mario Perrotta, attore e regista, ha scavato negli archivi pubblici e privati, e ha raccolto i racconti dei protagonisti di quei viaggi, costruendo con i loro ricordi e le loro parole uno spettacolo che è anche un modo per conservare la memoria del nostro passato.

Giovedì 12 marzo, ore 18 presso la Sagrestia del Bramante di Santa Maria delle Grazie (ingresso da via Caradosso 1, Milano), Gabriele Vacis presenta Uno scampolo di paradiso. Il degrado edilizio di una periferia urbana. Settimo Torinese. Un anziano geometra racconta le case dei primi immigrati, che venivano dal Veneto e volevano la villetta, e i palazzoni degli immigrati arrivati dal Sud. A partire da uno spezzone del suo film Uno scampolo di paradiso, Gabriele Vacis racconta il percorso di speculazioni e malaffare politico che rende possibile una sorta di ‘deportazione’ migratoria nelle periferie delle città industriali del secondo dopoguerra: ma alla fine di quel cupo percorso, qualche volta, c’è uno spiraglio di luce.

Partecipa alla narrazione Paolo Colombo

Giovedì 23 aprile, ore 18 presso la Sagrestia del Bramante di Santa Maria delle Grazie (ingresso da via Caradosso 1, Milano), Mimmo Franzinelli presenta La sottile linea nera. Neofascismo, servizi segreti e trame eversive nell’Italia degli anni Settanta. Dentro il laboratorio che nel 1965-69 preparò attentati e provocazioni politiche, per leggere il passato prossimo come storia. Un itinerario attraverso documenti e immagini d’epoca, per restituire la complessità di personaggi e il retroscena di tragedie che hanno segnato la vita collettiva. La ricostruzione di come la “sottile linea nera” si è insinuata nella vita degli italiani, con la predisposizione di manovre eversive favorite dagli apparati repressivi dello Stato, in un Paese in rapida evoluzione.

Martedì 19 maggio, ore 21 presso il Chiostro Bramantesco di Santa Maria delle Grazie (ingresso da via Caradosso 1, Milano), Chiara Continisio e Elena Riva (docente di Storia moderna presso l'Università Cattolica di Milano) presentano «Quest’uomo deve regnare o morire». La Nazione francese vs. il cittadino Luigi Capeto. Il 10 dicembre 1792, si apre a Parigi il processo intentato dalla nazione francese a Luigi XVI, ora semplicemente il cittadino Luigi Capeto. Di lì a poche settimane, egli salirà sul patibolo allestito sulla Piazza della Rivoluzione, compiendo così il suo tragico destino, mentre, quello stesso giorno, la giovane Repubblica costruisce il più grandioso e terribile simbolo della sua forza. Un episodio cruciale della storia francese ed europea, uno scontro fra opposte e irriducibili fedi politiche, qui riproposto tramite le voci dell’accusa, sostenuta dalla Convenzione, e della difesa del re deposto.

Mercoledì 10 giugno, ore 21 presso il Chiostro del Cenacolo di Santa Maria delle Grazie (ingresso da via Caradosso 1, Milano), Paolo Colombo presenta Cos’altro vi serve da queste vite? Il Congo: lo sfruttamento del ‘continente nero’. Raccontare la storia del Congo è un modo per gettare luce su una parte di storia mondiale, quella africana, che pochi conoscono. Ma è anche un modo per aprire uno spiraglio su una vicenda ancora più ampia, legata al significato e all’evoluzione dell’appartenenza a una dimensione umana – quella dei ‘neri’ – che presenta infinite sfumature. È una storia avvincente e drammatica, che passa attraverso lo sfruttamento colonialista delle terre africane, l’ipocrisia delle versioni di comodo offerte dai bianchi, i sit-in dei ragazzi neri nei perbenisti Stati Uniti degli anni ’60, il velleitario progetto di Mobuto per un grande Zaire, le danze pugilistiche di Mohammad Alì, gli enormi interessi economici che ruotano attorno alle risorse minerarie africane…