ALLA RICERCA DELLA FELICITÀ

Sogni, utopie e visioni nelle storie della storia contemporanea

Alla ricerca della felicità. Sogni, utopie e visioni nelle storie della storia contemporanea. È questo il suggestivo titolo del ciclo di incontri organizzati da “Storia e Narrazione” nell’affascinante cornice della basilica di Santa Maria delle Grazie di Milano.

Cinque appuntamenti durante i quali gli spettatori assistono e, allo stesso tempo, vengono trascinati dai narratori nel tentativo di raccontare la storia di un sentimento in un intreccio di testimonianze, immagini, voci, letture e musiche. Giunto alla sua quarta edizione, dopo la grande affluenza di pubblico della primavera 2009, il programma delle “speciali lezioni” curate da Paolo Colombo e Chiara Continisio, docenti dell'Università Cattolica di Milano, presenta quest’anno grandi novità.

Mercoledì 17 marzo, ore 18, presso la Sala San Domenico di Santa Maria delle Grazie (ingresso da via Caradosso 1, Milano), Benedetta Tobagi presenta Ascolta come mi batte forte il tuo cuore. Una figlia ricostruisce la vita e la morte di un padre che non ha mai conosciuto: un giornalista, uno storico, un sindacalista, un testimone acuto che ha raccontato l’Italia dal 1968 al 1980, anno in cui i terroristi l'hanno ucciso, a soli 33 anni. Nel libro Come mi batte forte il tuo cuore. Storia di mio padre la dimensione privata ed emozionale si mescola alla ricostruzione storica, una pluralità di voci e di registri si mescolano per ricomporre l’immagine di un uomo fuori del comune e del tempo in cui è vissuto. Raccontarsi raccontando la propria storia diventa la chiave per affrontare la ricostruzione di un pezzo - traumatico - della storia sociale e politica del nostro Paese.

Interviene Stefano Bartezzaghi

Lunedì 19 aprile, ore 18, presso la Sala San Domenico di Santa Maria delle Grazie (ingresso da via Caradosso 1, Milano), Luigi Zoja presenta Fama e gloria, successo e paranoia. L'ideale classico e due casi storici. La paranoia è l'unico disturbo mentale a incidere, direttamente e profondamente, la storia. Il paranoico vede infatti nell'altro il nemico, che va aggredito subito, per prevenirne i ‘complotti’. La paranoia è quindi un tipico tarlo mentale dei potenti e dei tiranni, come nel caso di Hitler e Stalin. Come spesso accade, più che dai trattati di psichiatria, gli esempi convincenti di questa distorsione ci vengono dalle narrazioni del mito: il delirio di Aiace descritto da Sofocle, la gelosia di Otello raccontata da Shakespeare. Con l'avvento della comunicazione di massa la paranoia ha ricevuto un nuovo impulso. L'assenza di autocritica e la semplificazione del processo mentale, tipici della paranoia, sono infatti irresistibile tentazione anche per i mass media. 

Lunedì 10 maggio, ore 21, presso il Chiostro del Cenacolo di Santa Maria delle Grazie (ingresso da via Caradosso 1, Milano), Laura Curino e Chiara Continisio presentano Adriano Olivetti. Vita e sogni di un capitalista rivoluzionario. Come nascono le visioni di un futuro migliore? Ed è sempre vero che si tratta di utopie irrealizzabili? La storia di Adriano Olivetti sembra dire di no. Industriale, ma anche riformatore visionario e al tempo stesso concreto, è un uomo che guarda lontano, sempre avanti: negli anni Cinquanta, non solo rende grande l’impresa di macchine da scrivere che suo padre ha fondato e avviato, ma ne fa un modello di creatività e soprattutto di benessere sociale, per i lavoratori e per Ivrea: alla Olivetti si sperimenta una lungimirante idea di comunità e bene comune.

Ci vuole uno slancio eccezionale per dare vita a un’epopea come quella di Olivetti e ci vuole uno slancio fuori del comune per provare a raccontarla: quello di Laura Curino, che ci conduce in un viaggio breve nella vita di un uomo, che dalla periferia è arrivato al centro della modernità, e che della modernità ha provato a fare un bene per molti, se non addirittura per tutti.

Giovedì 10 giugno, ore 21, presso il Chiostro del Cenacolo di Santa Maria delle Grazie (ingresso da via Caradosso 1, Milano), Paolo Colombo presenta Al di qua della linea d’ombra: musica e droga nella storia del mondo giovanile. Tutti i manuali scolastici lo raccontano: a partire dagli anni ’50 compare sulla scena della Storia un nuovo soggetto: i giovani. È una vera rivoluzione, soprattutto perché i giovani portano con sé una costante ricerca di ‘altro’ e una caparbia volontà di non rispettare i confini che li circondano. Si tratta di andare sempre oltre e - da ovunque ci si trovi - altrove. Cosa ha a che fare tutto questo con la storia del rock e con il devastante diffondersi dell’uso di sostanze stupefacenti? Sono entrambi fenomeni che attecchiscono con straordinaria forza proprio nel mondo giovanile. Ci devono essere dei legami. Paolo Colombo prova a raccontarli, assieme al tratto fondamentale del nuovo carattere giovanile: essere perennemente insoddisfatti di ciò che si ha ed essere disposti a tutto per avere ciò che si desidera. Poco importa se non si sa esattamente cos’è.

Giovedì 24 giugno, ore 21, presso il Chiostro del Cenacolo di Santa Maria delle Grazie (ingresso da via Caradosso 1, Milano), Paolo Colombo e Chiara Continisio presentano “L’amor che move il sole e l’altre stelle”. Storie di antichi uomini e antiche donne alle origini del rapporto amoroso. L’amore, oltre al sole e alle stelle, muove anche la Storia, per quanto capiti raramente di farci caso. E ancor più raramente gli studiosi si sono posti il problema di ricostruire quando e come nasca questo straordinario motore delle vicende umane. Bisogna affondare in un tempo lontanissimo, pre-storico, per capirne qualcosa. Solo il mito e l’antropologia soccorrono in un simile tentativo. Una voce femminile (Chiara Continisio) e una maschile (Paolo Colombo) provano a narrare il percorso di quella che è forse la più vitale fra le radici del comportamento umano, nel tentativo di rispondere forse alla più antica delle domande: quando e perché uomini e donne hanno cominciato ad amarsi?