Storia & Narrazione tra Carcano e Ariberto

Cari amici di Storia & Narrazione, si torna finalmente a teatro!

Ci rivedremo al Teatro Ariberto di Milano (Via Daniele Crespi, 9, 20123 Milano MI), e al Teatro Carcano (Corso di Porta Romana, 63, 20122 Milano MI)

Per ogni informazione e per acquistare i biglietti clicca sui siti dei teatri: 

https://www.teatrocarcano.com/spettacoli/controcorrente/ 

http://home.nuovoteatroariberto.it/

"L'amor che move 'l sole e l'altre stelle".

Storie di antichi uomini e antiche donne alle origini del rapporto amoroso

29 ottobre 2020, ore 20:45

@NUOVO TEATRO ARIBERTO  

Di e con Paolo Colombo e Chiara Continisio

L’amore, oltre al sole e alle stelle, muove anche la Storia, per quanto capiti raramente di farci caso. E ancor più raramente gli studiosi si sono posti il problema di ricostruire quando e come nasca questo straordinario motore delle vicende umane. Bisogna affondare in un tempo lontanissimo, pre-storico, per capirne qualcosa. Solo il mito e l’antropologia soccorrono in un simile tentativo. Una voce femminile e una maschile provano a narrare il percorso di quella che è forse la più vitale fra le radici del comportamento umano, nel tentativo di rispondere forse alla più antica delle domande: quando e perché uomini e donne hanno cominciato ad amarsi?  

 

Oh happy day!

Storia e storie di Natale

10 dicembre 2020, ore 20:45 

@NUOVO TEATRO ARIBERTO

Di e con Paolo Colombo e Chiara Continisio

Natale è soprattutto una questione di attese, e così lo raccontano Paolo Colombo e Chiara Continisio, attraversando leggeri alcune delle storie che da sempre rendono il Natale una festa speciale: piccole vicende natalizie che si intrecciano alla grande Storia, Gesù bambino che incarna il Salvatore del mondo e Babbo Natale che cambia il suo vestito da verde a rosso grazie alla bevanda più famosa di tutti i tempi; i Re magi, il piccolo Principe e il significato del dono; la prima canzone ascoltata nello spazio e John Lennon che protesta contro la guerra in Vietnam; e poi i bambini, come Virginia o’Hanlon, che nel 1897 chiede al direttore di un importante giornale se Babbo Natale esiste davvero: "Le cose più vere del mondo sono quelle che nè i bimbi nè i grandi riescono a vedere".

  

Cos'altro vi serve da queste vite?

Il Congo: lo sfruttamento del "continente nero"

11 gennaio 2021, ore 20:30 

@TEATRO CARCANO  

di e con Paolo Colombo 

Raccontare un pezzo di storia africana, quella del Congo, è un modo per gettare luce su una parte di storia mondiale che si dimentica spesso. Ma è anche un modo per aprire uno spiraglio su un tema ancor più ampio: quello dell’identità ‘nera’ e dell’imposizione di modelli ‘bianchi’ a popolazioni lontanissime da essi.

Ne viene una storia avvincente e drammatica, che passa attraverso lo sfruttamento europeo delle terre africane, l’ipocrisia delle versioni di comodo (ancora oggi nei notiziari) predisposte da chi detiene il potere, i sit-in dei ragazzi neri nei perbenisti Stati Uniti degli anni ’60, la rivoluzione tentata in Congo dal mitico Che Guevara, il velleitario progetto di Mobutu per un grande Zaire, gli enormi interessi economici che ruotano attorno alle risorse minerarie africane…

Quale potrebbe essere il nucleo centrale di una storia simile? Forse il mitico incontro di pugilato che, nel 1974, oppone Muhammad Ali (campione della volontà di riscatto nera) e George Foreman (perfetta incarnazione del nero americano, che sposa i valori e i modelli del mondo in cui vive).

E dove si tiene quell’incontro? Guarda caso, a Kinshasa, capitale dell’allora Zaire, ex-Congo Belga. Nel cuore dell’Africa Nera..

 

Born to be alive.

Disco music e comunità gay negli anni '70

1° febbraio 2021, ore 20:30

@TEATRO CARCANO  

di e con Paolo Colombo

C’è una storia che pochissimi – soprattutto fuori dagli Stati Uniti – conoscono: quella che negli anni ’70 lega tra loro la nascita della Disco Music e il coming out dei gay a livello sociale. È una storia fatta di lotte e battaglie contro l’emarginazione e la discriminazione (che accomuna agli omosessuali gli afroamericani, le donne, gli italoamericani…), di grandi personaggi della musica (Barry White, Donna Summer, i Bee Gees…), di rivoluzione culturale (le radio, le discoteche, la moda…).

Una storia di libertà e di liberazione. Una storia di sfrenato divertimento e di sfrenata perdizione. Una storia di genialità creativa e di smaccato business.

Una storia che, andando controcorrente, cambia la Storia.

Una storia dal ritmo incalzante come… un pezzo Disco.

 

Gli Internati Militari Italiani:

I soldati che dissero no al nazifascimo.

1° marzo 2021, ore 20:30 

@TEATRO CARCANO

Di Valentina Villa e Paolo Colombo

Con Paolo Colombo  

Con i disegni dal vivo di Michele Tranquillini

Un’altra storia che si dovrebbe conoscere ma pochi ricordano. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, 600mila soldati italiani vengono fatti prigionieri dagli ex-alleati tedeschi e deportati nei territori del Terzo Reich. Verranno ripetutamente blanditi con l’offerta di tornare in Italia e combattere per la neonata Repubblica Sociale di Mussolini. Ma la quasi totalità di quei nostri compatrioti rifiuteranno sempre, preferendo il lager e il lavoro forzato a un nuovo consenso ai nazi-fascisti.

Perché? Quanto costò loro una tale, ostinata, scelta? Come mai si parla così poco di questa epopea?

Gli IMI – “Internati Militari Italiani”, come verranno chiamati, per non equipararli neppure ai ‘normali’ prigionieri di guerra – racconteranno molto raramente la propria storia, frenati dal pudore per le cose orribili viste e vissute e dalla tiepida accoglienza ricevuta al loro ritorno: una cosa del genere, meglio dimenticarla che ricordarla.

Eppure, mezzo milione di italiani disse con caparbietà ‘no’ – quali che ne furono le molte e diverse ragioni – alle dittature più esecrabili di quel tempo.

Conoscere meglio questa storia avrebbe potuto dare un senso diverso al nostro antifascismo e alla nostra esperienza democratica e repubblicana. Ma non è mai troppo tardi.

 

Sul promontorio estremo dei secoli.

Perché i tedeschi accettarono il Nazismo?

25 marzo 2021, ore 20:45 

@NUOVO TEATRO ARIBERTO

Di e con Paolo Colombo  

Provare davvero a chiedersi come una Germania arrivata nell’arco di qualche decennio ai picchi della produzione culturale e artistica occidentale possa avvallare negli anni ’30 del ‘900 il nazismo equivale a mettere in dubbio una spiegazione che, più o meno inconsciamente, si nasconde in ognuno di noi e addossa tutte le colpe a una sorta di incarnazione demoniaca nel popolo tedesco di quel tempo. Questa narrazione prova a suggerire una diversa prospettiva, raccontando – con l’ausilio di immagini, filmati e musiche – il frenetico succedersi di clamorosi cambiamenti (difficile ormai da percepire con gli occhi e con la mentalità odierna) che interessa tutta l’Europa tra la seconda metà dell’800 e gli inizi del ‘900. In una carrellata volutamente accelerata e trascinante si succedono nel racconto Marx e Freud, Einstein e Joyce, Schönberg e Darwin, il cinema e l’automobile, le onde radio e il futurismo, il primitivismo e la radio, le avanguardie artistiche e il colonialismo… 

Forse, ai contemporanei di Adolf Hitler, il mondo era ‘esploso’ in mano con tutte le coordinate che lo definivano fino a quel momento.

 

L'ultimo Michelangelo.

Che ci fa a Milano la pietà Rondanini?

22 aprile 2021, ore 20:45 

@NUOVO TEATRO ARIBERTO

Di e con Pietro Cuomo

Uno dei più grandi artisti di tutti i tempi, raccontato partendo dalla sua ultima creazione. La Pietà Rondanini non è la più bella né la più famosa delle opere di Michelangelo, eppure, per uno strano gioco di circostanze, diventa lo spunto perfetto per parlare di lui, della sua vita e dei demoni che l’hanno contrassegnata. Ma non solo: la vicenda della “Pietà Rondanini”, con il suo spostamento da Roma a Milano, diventa anche occasione per riflettere sull’arte in generale e il suo ruolo (o quello che dovrebbe avere) nella società.

 

Quella strana gioia di vivere.

Felicità, storia e canzoni nell’Italia della Ricostruzione.

6 maggio 2021, ore 20:45

@NUOVO TEATRO ARIBERTO

Di e con Paolo Colombo e Gioachino Lanotte.

Si può ricostruire la storia di un sentimento? Qui si prova a raccontare la felicità, o, meglio, qualcosa che sta nei dintorni della felicità: un sentimento raro. E infatti, se si va a cercarlo da qualche parte, nella storia (come nella vita comune), si fa enormemente fatica a trovarlo. Perché quando si racconta la storia, quella con la S maiuscola, al 99% si racconta di drammi, di catastrofi, di conflitti, di sofferenze.

Gli anni immediatamente successivi alla fine della Seconda Guerra Mondiale forse hanno coinciso con un breve tempo in cui gli italiani sono stati, in un certo qual modo, più felici. Lo si racconterà nella scia delle canzoni di allora per ritrovare le piccole storie personali (ragionieri, ballerini, emigranti, orfani di guerra…) indispensabili a tessere la trama della grande Storia; assieme a queste, storie più note (Bartali, Fred Buscaglione, Gianni Rivera e Sandro Mazzola…) segnano il percorso che si compie attraverso un’Italia in cui (tra vecchie miserie e nuove automobili, vecchie romanze e nuovo swing, vecchie abitudini alimentari e nuovi look) donne e uomini vogliono lasciarsi alle spalle i dolori di un tempo tremendo e si affannano a coltivare con enorme impegno e dedizione un sentimento delicatissimo e impagabile: la felicità 

 

 

Niente di personale.

Vent'anni (e quattro secoli) per una legge contro la violenza sessuale.

3 giugno 2021, ore 20:45 

@NUOVO TEATRO ARIBERTO

Di e con Laura Bossini e Chiara Continisio

La storia dell’approvazione della legge n. 66 del 15 febbraio 1996 «contro la violenza sessuale» dura vent’anni. Ma non è solo una storia di discussioni parlamentari, cambi di governo e alleanze politiche a geometria variabile, alla fine della quale, con grande fatica e qualche insoddisfazione, il nostro Paese si dà una legge necessaria da troppo tempo. In quei vent’anni, tra mobilitazioni di piazza, dibattiti pubblici e drammi privati, a cambiare fu, almeno in parte, la società italiana, che dovette fare i conti con una verità che per secoli non era nemmeno stata pensabile: la violenza sui corpi delle donne è in primo luogo un reato contro la persona, non contro il pudore, la famiglia, l’onore o la morale. Una storia doppia, che S&N racconta senza perdere di vista i punti di contatto tra il piano generale e i destini dei singoli. E la leggerezza.